martedì 18 agosto 2009

cose trovate

Gillespie: E sono quindici giorni che non mi baci. Credevo che quando una ragazza si lascia baciare fosse… fosse… conquistata.
Rosalind: Quei tempi sono finiti. Io devo essere conquistata da capo tutte le volte che mi vedi.
Gillespie: Parli sul serio?
Rosalind: Come sempre. C’erano due tipi di baci. Primo quando le ragazze venivano baciate e abbandonate; secondo quando si fidanzavano. Ora c’è un terzo tipo, nel quale è l’uomo a esser baciato e abbandonato. Se il signor Jones del ’90 si vantava di aver baciato una ragazza, tutti capivano che l’aveva piantata. Se il signor Jones del 1919 si vanta della stessa cosa, tutti capiscono che è perché lei non si lascia più baciare. Al giorno d’oggi con un minimo di opportunità qualunque ragazza può avere la meglio su un uomo.

[Di qua dal Paradiso, Francis Scott Fitzgerald]

cose di come sto oggi alle 6.46 del mattino

domenica 16 agosto 2009

cose di notte

cose trovate


«Per te Braccio di Ferro può battere Superman?»
«Ma tu sei pazzo?»
«Perché no? Una volta l’ho visto sollevare cinque elefanti con una mano sola».
«Aah, tu non capisci niente. Quello è un cartone animato. Superman è un uomo vero. Un cartone animato non può battere un uomo vero».
«Già, forse hai ragione. Sarebbe una bella lotta però…»

[Stand by Me, Rob Reiner, 1986]

sabato 15 agosto 2009

cose pensate

io in questi giorni non ho tanta voglia di scrivere.

cose viste

cose viste

venerdì 14 agosto 2009

cose ascoltate


bill callahan, sometimes i wish we were an eagle

cose mangiate

alghe. mangio le alghe.

giovedì 13 agosto 2009

cose trovate


Carver e Tatsumi vengono tirati in ballo spesso quando si cercano pietre di paragone per il mio lavoro, e a volte la cosa mi provoca ansia, soprattutto rispetto a Carver che è uno scrittore di tale levatura e così noto che il pubblico in genere lo cita a sproposito come emblema di una particolare forma di scrittura. Come, per esempio, se qualcosa è un po' bizzarro, è kafkiano. Per arrivare al punto in cui, se una cosa è un po' inconcludente, è alla Carver. Per me è motivo di frustrazione e lo era soprattutto all'inizio, quando nel mio lavoro procedevo a tentoni, al buio, senza sapere cosa stessi facendo e me ne vergognavo nel momento stesso in cui veniva pubblicato. Poi alcuni giornalisti lo paragonarono a Raymond Carver e feci incubi tremendi in cui i fan di Carver commentavano il mio lavoro: «Mio Dio, cosa gli salta in testa!»

[L'esperienza di leggere un fumetto non può limitarsi al tempo che richiede voltare la pagina, Intervista a Adrian Tomine, in The Believer, ottobre 2007]

giorni convalescenti

oggi fa male dappertutto.